La grande famiglia delle materie plastiche (seconda parte)
23 Novembre 2020
La grande famiglia delle sostanze accomunate dal termine "plastica", comprende tanti materiali diversi tra loro per caratteristiche, campi di applicazione e vantaggi.
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Fra queste le materie termoplastiche, polimeri riciclabili in maniera meccanica che possono essere fusi e rimodellati pressoché illimitatamente, negli anni sono diventate un componente importante della vita quotidiana.
Cloruro di polivinile
Il cloruro di polivinile (PVC) è stato una della prime plastiche ad essere scoperte, ed è il terzo polimero sintetico più prodotto nel mondo, dopo il polietilene e il polipropilene.
Si può presentare in due forme principali: rigido (a volte abbreviato come RPVC) e flessibile.
Le proprietà del PVC offrono notevoli vantaggi in termini di prestazioni. È un materiale resistente, leggero, impermeabile e resistente alle alte temperature.
Per questo è ampiamente usato per la realizzazione di imballaggi, contenitori, prodotti per l'intrattenimento, ma anche tubazioni, infissi per finestre, pavimenti e rivestimenti per pareti e tetti, piscine e serbatoi.
Polipropilene
Il polipropilene (PP) è una delle materie plastiche più diffuse.
È molto leggero, duro e flessibile e presenta una buona resistenza alle sostanze chimiche ed elevate proprietà meccaniche e termiche.
Viene utilizzato utilizzato nel settore degli imballaggi per alimenti, contenitori per microonde, fibre per tappeti, dispositivi medicali, valigie, utensili da cucina e tubazioni.
Polietilene
Il polietilene (PE) è un polimero termoplastico prodotte principalmente da petrolio e gas naturale. La sua versatilità lo ha reso il materiale plastico più diffuso al mondo.
A seconda della densità, si distinguono:
Polietilene a bassa densità
Il polietilene a bassa densità (LDPE), piuttosto flessibile e resistente, è in grado di sopportare temperature di 80°C in maniera continuativa, con picchi di 95°C.
Viene utilizzato per produrre pellicole trasparenti, contenitori, film per l'agricoltura, rivestimenti per cartoni del latte, guaine di cavi elettrici, sacche per l'industria.
Nella sua variante lineare (LLDPE) presenta resistenza alla trazione, all'impatto e al perforamento superiori rispetto all'LDPE. Inoltre è poco attaccabile dalle sostanze chimiche ed ha buone proprietà elettriche.
Il polietilene lineare a bassa densità è utilizzato per la fabbricazione di contenitori e specialmente per la produzione di pellicole da abbinare ad altri materiali, film estensibili per imballaggi industriali, e sacchetti ad elevata resistenza di piccole e medie dimensioni.
Polietilene ad alta densità
Il polietilene ad alta densità (HDPE) è noto soprattutto per il suo elevato rapporto resistenza/densità.
Presenta una resistenza alla trazione superiore rispetto all'LDPE, è più duro, meno trasparente e mantiene la sua efficienza a temperature più elevate (120 °C per brevi periodi).
I suoi principali utilizzi comprendono contenitori e bottiglie per prodotti alimentari, detergenti, cosmetici, giocattoli, e utensili per la casa. È la principale materia prima anche per la produzione di taniche per carburanti, imballaggi e film industriali, tubazioni.
Polietilene a media densità
Il polietilene a media densità (MDPE), pur essendo più soggetto alle scalfiture rispetto @all'HDPE, ha una notevole resistenza meccanica agli urti e alle cadute.
Inoltre presenta una maggiore resistenza al cosiddetto stress cracking ambientale, l'accelerazione delle rotture dovuta al contatto con fluidi o altri agenti rigonfianti senza degradazione chimica.
Per questo il Il polietilene a media densità viene utilizzato principalmente nella produzione di tubi del gas, serbatoi per uso alimentare, contenitori industriali, prodotti per l'edilizia, la mobilità e l'arredo garden.
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